23.9.11

Scorrete lacrime, disse il poliziotto. Philip K. Dick, Fanucci

Dopo due deludenti romanzi scritti in questo ultimo anno e mezzo avevo bisogno di un capolavoro, e mi son quindi riletto un Philip Kindred Dick preso a caso dalla mia libreria. E' toccato a "Scorrete lacrime, disse il poliziotto", ottimo romanzo.

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La bellezza di questo libro sta in come Dick riesce a raccontare una storia intricata, onirica, a volte assurda, senza in pratica mai indulgere in spiegoni inutili e feedback infodumpati.La storia si dipana pagina dopo pagina come se fosse raccontata in presa diretta, e il lettore la vive assieme al protagonista.

Un assaggio della storia: Jason Taverner e' un famoso conduttore televisivo, il suo programma fa trenta milioni di ascoltatori ogni martedi' sera. E' anche uno dei pochissimi "sei", un uomo geneticamente modificato per essere migliore degli altri. Un giorno Jason viene aggredito da una delle sue amanti con una specie di spugna cannibale, viene ferito gravemente e si risveglia in un sordido hotel di periferia. Taverner scoprira' immediatamente di non esistere piu': non ha documenti di identita', nessuno lo riconosce, nessuno ha mai visto il suo programma, nessuno ha mai ascoltato uno dei diciannove dischi che ha inciso. In una societa' repressiva e ipercontrollata, in cui la pol (la polizia) e la naz (la guardia nazionale) reprimono nel sangue le proteste degli studenti universitari, in cui ad ogni angolo c'e' un posto di identificazione e di blocco, non c'e un singolo documento che possa provare che Jason Taverner e' una persona. La vicenda si chiarira', alla fine; non prima che il protagonista abbia preso coscienza di come, in quel mondo, avere perso lo status di ricco intoccabile rappresenti un vero e proprio attentato alla vita.

E il poliziotto del titolo e le sue lacrime saranno protagoniste, nel finale, della presa di coscienza nostra e di Taverner. Un grande romanzo, che dimostra una volta di piu' come sia stupido considerare la fantascienza un genere minore: libri come questo hanno una forza che rimane intatta anche a trentacinque anni dalla loro pubblicazione.

 

Barney

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