Ho letto di recente due libri che sarebbero potuti essere ottimi, e invece hanno rovinato uno spunto iniziale niente male.
Il primo e' in realta' un fumetto, che aveva acceso il mio interessa all'uscita per il tema trattato. Si tratta di "United we stand", scritto da Simone Sarasso e disegnato da Daniele Rudoni. Il fumetto e' stato supportato al lancio da un sito all'americana ricco di immagini, addirittura di inserti audio, di side stories e cazzi e mazzi vari. La storia si puo' definire di fantapolitica, e si svolge nel futuro prossimissimo: nel 2013, in piena crisi atomica tra Cina e USA (Anchorage e Pechino sono state nuclearizzate, la Corea del Nord e' invasa dalla coalizione del bene Amerregani-UK) ci sono le elezioni in Italia. Le vince, insapettatamente e per una manciata di voti, l'Ulivo. Addirittura con una candidata donna. Il giorno della proclamazione, pero', una organizzazione paramilitare di estrema destra (via, ve lo dico subito: e' Gladio col nome cambiato) irrompe in piazza con lo scopo di rapire la neoeletta premier, che riesce miracolosamente a sfuggire alla cattura. Il golpe si dipana veloce: elicotteri assaltano il Quirinale e palestrati fascisti in tenuta da guerra seccano prima Berlusconi, poi Fini. Gia' qua la cosa inizia ad essere troppo -o troppo poco, a seconda dei gusti- fantapolitica, ma andando avanti si scoprono cose assurde, tipo che la leader dell'Ulivo ha una figlia il cui padre e' Vallanzasca (giuro: il bel Rene'!), e stava da giovane con il capo dei golpisti (ma no?). Il finale catartico non salva il volume, che ha buttatto ai porci un'idea niente male. Ah, pare che questo sia il primo di una trilogia. Auguri.
Il secondo e' un libro di un personaggio molto noto a Lucca: Mario Rocchi. Rocchi e' giornalista, maanche professore di educazione fisica, maanche critico d'arte e financo scrittore, oltre che tipo un po' sopra le righe. Il libro si intitola "Amaro", ed e' ambientato in un'Italia del futuro non remotissimo. Qui il canovaccio e' eccezionale davvero: anni prima il Vaticano ha disinnescato il terrorismo islamico semplicemente accettando la religione di Maometto al suo fianco. Il risultato, in Italia, e' che il partito di maggioranza relativa (I.F. ... Via, ve lo dico io: e' Forza Italia alla rovescia) e' diventato una specie di guardia Pasdaran/Templare, la gente deve andare a messa OPPURE alla moschea, OPPURE in galera, non c'e' nessuna liberta' di stampa, e le esecuzioni vengono effettuate tramite sgozzamento in diretta televisiva. Il libro e' la storia in prima persona di un protagonista che si chiama M. R., e fa il giornalista/scrittore (direi a naso l'alter ego del Rocchi stesso, se il naso non mi inganna). R. viene arrestato per le sue idee antiregime, ma riesce rocambolescamente a fuggire dai sotterranei delle Mura e si da alla lotta armata contro il regime, attraverso efferati atti terroristici (bombe in chiesa, nelle moschee, rapine sanguinose e sterminio di militari cattotalebanfascisti). Tra le righe si legge una inutile difesa del terrorismo "vero" (quello delle BR degli anni di piombo, per intenderci), una giustificazione di qualsiasi atto si compia in nome della rivoluzione ed altre amenita' che pensavo morte una trentina di anni fa. Peggiorano le cose alcuni episodi davvero incredibili per la loro assoluta ovvieta', di quelli che mentre leggi pensi "no, cazzo, non vorra' mica andare a parare li', eh?", e poi scopri regolarmente che si, proprio li' e' andato. Insomma, altra perla ai porci. Peccato.
BP
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