Quest'uomo qua doveva semplicemente portare un pacco di carta in un luogo, qualche settimana fa, ed arrivare alle 12.
Nun g'naa fatta, per i seguenti motivi (SUE parole, in tempi differenti):
- "Era presto, so' uscito e ho approfittato pe' magna' quarcosa, poi con tutta tranquillita' so' rientrato". Alle 12,39.
- "No, er mi' collega c'aveva er fijo ìn machina, e gl'ha telefonato c'aveva un po' di temperatura, e allora siamo andatia controlla'". E anche qui ci han messo quell'oretta buona che serve per leggere con accuratezza un termometro digitale.
- "So' arivato all'11 e mezzo, mi so' messo in fila, e quanno stava a me li radicali se so' stesi in tera e nun m'hanno fatto passa'. Oh, io c'ero!". Si, certo: alle 12,39.
- "Ero in fila, e m'hanno aggredito! Botte, spintoni! Ho fatto 'na denuncia contro ignoti, c'avevano er volto coperto!".
Ora, io capisco che la gente in questo paese si sia bevuta di tutto -non ultimo, in molti casi, il proprio cervello-, ma di fronte all'intervista rilasciata a caldo il giorno stesso non credo ci siano santi che tengono: Milioni e' arrivato tardi per colpa sua. O meglio: per colpa di chi gli ha telefonato per modificare un nome (o piu' di uno) sulla lista del PdL a Roma.
E Silvio: la prossima volta che devi inventarti delle minchiate per il tuo elettorato per spiegare la cappellata di un esponente del tuo partito, fai il piacere di imparare dal maestro.
BP
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