16.7.10

"I terribili segreti di Maxwell Sim", Jonathan Coe

Ho letto il mio primo libro di Jonathan Coe una quindicina di anni fa. Era il suo primo libro tradotto in italiano: "La famiglia Winshaw", lo presi da una pila di tascabili alla Feltrinelli di Bologna (o di Firenze, chi se lo ricorda piu'?), ed e' stata una rivelazione. Una scrittura cinica e ironica, tipicamente british, applicata a una storia calata in un contesto sociale e politico affascinante: l'era-Tatcher. Ho letto quasi tutti gli altri romanzi tradotti, fino ad arrivare a questo ultimo, uscito una settimana fa per Feltrinelli.


"I terribili segreti di Maxwell Sim" non tradisce le attese dei fan di Coe, a parte alcune cadute di stile nella parte iniziale.


La storia inizia con un resoconto di cronaca: un commesso viaggiatore (Max Sim, il protagonista della storia) viene trovato semi-assiderato, praticamente nudo e quasi completamente ubriaco, a bordo di una Prius ricoperta di neve nelle brume scozzesi.
Sara' Sim stesso a spiegarci cosa e' successo alla sua vita per portarlo a quella sera di marzo del 2009, attraverso una autoanalisi completa della  esistenza sua e di suo padre, responsabile di cio' che Sim e' oggi.

La storia si dipana tra Gran Bretagna e Australia, e NON parla (come ci vorrebbe far credere la quarta di copertina) di economia sostenibile e di prodotti ecologici. E', molto piu' semplicemente, una storia di uomini e di donne soli, narrata anche attraverso fatti storici veri ed affascinanti, come la prima edizione della regata in solitaria attorno al mondo "Golden Globe", e l'incredibile storia di uno dei patecipanti a quella regata, Donald Crowhurst.
Il libro arriva ad un finale imprevisto e inatteso, che invece che giustificare il romanzo e la storia che si e' sin li' dipanata la chiude senza possibilita' di repliche in un paio di frasi.

Un romanzo da leggere tutto d'un fiato, comunque, perche' lo sguardo di Jonathan Coe sul mondo di oggi e sui suoi abitanti e' di una piacevole levita', pur essendo profondo e spiazzante come quello di pochi altri.


BP


Posted via email from panofski's posterous

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