19.9.11

Spagna Bis, Italia Flop.

Ieri c'e' stata la finalissima degli Europei di basket, competizione nella quale era riuscita a rientrare anche l'Italia, a culissimo e senza nemmeno dovere affrontare i ripescaggi (che avremmo di sicuro perso, peraltro).

Ha vinto -strameritatamente- la Spagna, squadra stupenda allenata da Sergio Scariolo, ma penso ci fossi stato io sarebbe stato piu' o meno uguale (si, certo. Come no?). Quando una squadra la metti in campo con Pau e Marc Gasol nel ruolo di ali immarcabili da chiunque, con Navarro che segna anche con tre marcatori agganciati ai polpacci, con Calderon che fa egregiamente il suo mestiere di play (e ne butta dentro una quindicina cosi', per gradire) e infine con Ibaka (un nero enorme) che stoppa qualsiasi cosa voli sopra i tre metri e mezzo, non ci puoi fare molto, anche se hai in squadra l'antipaticissimo -ma bravissimo- Parker, e il giovin Noah figlio di tanto padre tennista.

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Navarro, sicuramente l'MVP della finale e dell'intero campionato

Unico neo per le furie rosse l'involuzione di quello che due anni fa era considerato un nuovo marziano del baloncesto: Ricky Rubio, incapace di incidere minimamente sulle partite, ma forse il ragazzo l'hanno bruciato troppo presto (e' stato uno dei piu' giovani ad essere scelto nei draft NBA). Speriamo si riprenda, perche' il suo talento era immenso.

Detto cio', e detto che vedere giocare la Spagna e' veramente un piacere, due parole sull'Italia. Il girone era relativamente abbordabile (Serbia esclusa, avevamo Lettonia, Francia, Germania e Israele), e siamo riusciti a perdere quattro partite su 5. Due partite (con Germania e Francia) le abbiamo letteralmente buttate via mille volte, sino a regalarle definitivamente a meno di due minuti dalla fine. Il match con Israele perso di uno non contava per nessuno, quindi non lo consideriamo. Il motivo e' semplice: non avevamo un gioco che fosse uno, a parte cercare di servire Bargnani, che se era in serata metteva trenta punti, altrimenti nemmen quelli. Un pick and roll, un taglio con blocco, uscita e tiro mi pare di non averli mai visti. E sopra tutto la squadra aveva paura di perdere, terrore di giocare la palla quando mancano cinque minuti alla sirena. S'assisteva proprio alla trasformazione dei giocatori in timidi fanciullini spaventati con le mani a saponetta, con le percentuali da tutte le posizioni che scendevano a livelli di scuola media. Un disastro, e lo specchio dell'assenza di una personalita' guerriera che in questi casi purtroppo non e' un optional.

E cosi', per la terza volta consecutiva (mi pare) la nazionale italiana NON sara' alle Olimpiadi, e per altri quattro anni avremo zero possibilita' di rubare un piccolo spazio al calcio.

Bene, continuiamo cosi', facciamoci del male...

Nota di merito finale per l'incredibile Macedonia: ho visto la partita che hanno vinto contro i padroni di casa (i secondi favoriti per la vittoria finale dopo la Spagna), e sono stati fantastici. La squadra e' composta in pratica da due soli giocatori: il pivot-ala forte Pero Antic (un orco tatuatissimo con due badili al posto delle mani. Ma badili molto sensibili...), e Bo McCalebb, un play nero che milita nella Montepaschi Siena, e che non si capisce come possa essere in possesso di un passaporto Macedone.

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Bo McCalebb, il macedone-tipo, mentre sbandiera il vessillo nazionale

Ecco: questi due da soli fanno una squadra. E sono arrivati quarti...

Barney

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