3.3.11

24 (-6)

C'e' quel serial che non ho capito bene di cosa parli, in cui succede tutto in un giorno... quello con -credo- Denzel Washington. Ecco, ieri io ho fatto quasi meglio. Di seguito la scenografia vera della giornata.


4.55:    Sveglia, doccia, barba e colazione. Vestizione comprensiva di cravatta con doppio nodo fatto al buio. Venuto benino. Uscita di casa. Recupero bici e pedalata con direzione stazione.
5.30:    Arrivo in stazione. Tutto buio, biglietteria chiusa, giornalaio chiuso. E' il 1 Marzo, e il mio abbonamento e' scaduto. Armeggio con l'unica macchinetta automatica in funzione e, dopo avere esplorato tutte le mie tasche, recupero finalmente i due Euro e 40 spiccioli necessari per il biglietto.
5.40:    Partenza per Pisa. Sul treno da otto vagoni siamo credo in tre piu' capotreno e macchinista.
6.10:    Arrivo a Pisa. Corsa verso il piazzale antistante la stazione, dove il mio collega mi aspetta in macchina.
6.25:    Arrivo all'aeroporto di Pisa. Controllo sicurezza passato in scioltezza, acquisto di giornale e caffe' e imbarco sul volo per Fiumicino delle sette.
8.10:    A Roma. Di corsa verso la zona transito di Fiumicino, dopo avere controllato il gate di imbarco per il successivo volo verso Bruxelles. Arriviamo davanti al gate con ben 20 minuti di anticipo.
8.45:    Imbarco tramite finger. Ci sediamo, e un ragazzo poco piu' che ventenne vuole far spostare me e il mio collega perche' i posti sono -secondo lui- assegnati a lui e alla sua bella. Il mio collega con un rapido controllo dei biglietti fa notare al povero tapino che quel volo NON VA A MADRID come vorrebbe lui. I due escono di corsa dall'Airbus, fendendo a colpi di trolley la folla entrante. Ewwiwa la sicurezza, ewwiwa i controlli.
11.20:    Sbarco al National di Bruxelles. Veloce corso di Orientereeing Bestemmiato (una specialita' sportiva toscana, in cui la Madonna e qualche santo soccorrono il tapino sperduto) per individuare la stazione ferroviaria, e coda per l'acquisto di due biglietti A/R per la Gare du Nord.  Da notare che il bigliettaio belga riesce a battere, come flemma e tempo perso, qualsiasi altro bigliettaio del mondo, compreso un napoletano intento a scegliere i numeri del lotto. Prendiamo il treno per il rotto della cuffia.
11.50:    Arrivo alla Gare du Nord. Sbarco, e ricerca del palazzo nel quale abbiamo la riunione. RIcerca conclusa dopo aver chiesto a 4 persone ed avere ottenuto almeno tre differenti indicazioni di dove si trovasse la piazza cercata.
12.10:    Individuazione del palazzo, e riconoscimento di un amico che -casualmente- si trovava pure lui da quelle parti. Convenevoli e saluti. Ingresso nel palazzone vetrato con enorme giardino d'inverno. Alla faccia del risparmio energetico.
12.30:    Rilascio di adesivi di riconoscimento con RFID. Il nostro anfitrione ci accoglie in ufficio. Iniziamo la discussione.
13.00:    Pausa pranzo. L'anfitrione m'aveva avvertito: "Non t'aspettare nulla dalla nostra cafeteria interna... Sopravviveremo, comunque". Aveva ragione. Sopravvivo ad una Moussaka precotta e ad un decente espresso. Illy.
13.30:    Riprendiamo il meeting, che si chiude con onore alle 16.
16.20:    Oramai padroni della toponomastica della citta', arriviamo diretti alla Gare du Nord, da dove prendiamo la navetta espresso per il National.
17.00:    Gia' checkin-ati, ci rendiamo finalmente conto che non abbiamo ancora mangiato come si deve. Assalto al Wing tips, una sorta di grill gestito da Autogrill (perlappunto...). Goulash e Leffe Brune per me, con contorno di patate al forno. Tutto spazzolato in mezz'oretta scarsa, a dare la cifra della fame che avevamo.
18.25:    Partenza per Roma, volo tranquillo ma sovraffollato.
20.20:    A Fiumicino individuiamo il gate per il volo di ritorno, e becco casualmente il cugino di mia moglie, di ritorno da Barcellona. Mi offre il viaggio di ritorno dall'aeroporto a casa in auto, e risparmia a mia moglie la fatica di venir lei all'aeroporto.
21.40:    Partiamo da Fiumicino in perfetto orario. Alitalia, pero', ci avverte che non ci abbeverera', stasera: brutto tempo e volo troppo breve. Traduzione: non ne han voglia. Il volo infatti e' liscio come l'olio.
22.20:    Atterraggio a Pisa. Chiaramente, a 500 metri dal terminal, che si raggiungera' col solito autobus.
23.30:    A casa.

Tutto in meno di diciannove ore. Non male...

 

Barney

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