26.5.11

On Covering

Ogni sfigato che suona uno strumento prima o poi (direi prima, senza alcuna ombra di dubbio) si cimenta con il rifacimento di un pezzo famoso fatto da un tizio/una band famosa. E' normale, e' nell'ordine delle cose... rappresenta un rito di iniziazione quasi ineludibile:

"Suoni la chitarra? Bene! Prova "Stairway to Heaven", no? E' facile! Poi ci canti sopra... E che vuoi che sia? Sarai perfetto!!"

Ovviamente, nella vita reale c'e' solo un Jimmy Page (e un solo Robert Plant, se e' per quello...), quindi il risultato finale puo' essere leggermente differente da quello ottenuto dai Led Zeppelin. Ma ci sta, proprio perche' chi suona e' uno sfigato, e Page e Plant sono unici.

La questione e' diversa se a cimentarsi con una propria interpretazione di un pezzo famoso e' qualcuno altrettanto famoso (o quasi) di chi in principio ha tirato fuori il brano. E addirittura esistono millanta casi di brani piu' conosciuti per la versione "cover" che per quella originale. Un classico esempio e' "Everybody needs somebody to love". Il brano e' stato inciso inizialmente da Solomon Burke nel '64, ma gia' l'anno dopo ci fu una versione dei Rolling Stones. Molti altri l'hanno incisa, sino a giungere nel 1980 alla versione che tutti conoscono, cantata alla fine di "the Blues Brothers" da John Belushi e Dan Aykroyd. Insomma: per moltissime persone "Everybody needs somebody to love" e' un pezzo dei Blues Brothers, e stop. Altro esempio famoso e' "Last kiss", che incisa inizialmente negli anni '60 -e sentita da nessuno-  fu poi suonata da miliardi di altri gruppi, sino a divenire per purissimo caso il singolo piu' venduto in assoluto dai Pearl Jam, primato che resiste dalla fine degli anni '90.

Ma veniamo a oggi, e al motivo per cui ho sprecato dieci minuti di vita per scrivere questa roba qua. E' che mi sono imbattutto -non per caso: il caso non esiste in certe cose :-)- per l'ennesima volta nella versione proprio dei PJ di "Baba o'riley", celeberrimo pezzo dei Who contenuto in uno dei loro migliori album, "Who's next". L'ultimo che ha visto la band suonare tutta intera. La versione dei Pearl Jam e' secondo me ottima, i cinque della west coast la suonano da vent'anni, e la interpretano come dei fan possono interpretare uno dei brani piu' significativi della loro band di riferimento: col cuore.

Eccola:

La versione originale, con ancora Keith Moon selvaggiamente alla batteria (morira' nel '78, prima dell'uscita di "Who are you") e' meglio:

ma il confronto e' secondo me pari: si comparano entita' paragonabili, siamo sulle stesse lunghezze d'onda.

Esempi di vaccate clamorose sono invece molto piu' comuni. Non vorrei scavarmi la fossa da solo citando Vasco e il suo stupro di "Creep" dei Radiohead, o di "Celebrate" dei "An Emotional Fish", stupri che non sono stati sanzionati solo perche' il vecchio puttano deve avere pagato fior di Euri per poter scempiare i due brani originali, quindi andro' ad esemplificare usando una delle band piu' sopravvalutate degli ultimi trent'anni: gli Oasis, che in cotesta maniera si sono approcciati a "Heroes" di Sir David Bowie:

Qua siamo di fronte a troie frigide che "lo fanno per soldi" di sicuro. La voce di Liam "fighetta" Gallagher perte a bischero sin dalle prime note, e non si sa dove va a parare, mentre la chitarra del fratello cerca di scolpire suoni che risultano freddi e amorfi all'orecchio di chi ascolta.

L'originale e' fintamente distaccato come tutti i pezzi di Bowie, il quale potrebbe fare il culo ai due fratellini usando solo la sinistra. Nel video qua sotto David mostra anche quanto puo' essere simpatico:

Insomma: fare cover e' lecito e giusto. Farle come gli Oasis e Vasco e' male, e dovrebbe essere punito.

 

Barney

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