20.8.12

Vinili dal passato

La settimana canonica che passo con i figli nella casa di montagna dei miei comporta una serie di cose da fare piu' o meno standard:

  • la partita di basket alla morte, in un campetto in quota;
  • la rilettura di molti dei miei vecchi fumetti, che occupano quasi un intero piano della casa;
  • pantagrueliche mangiate di qualsiasi cosa (animale o vegetale)  si possa cuocere sulla brace;
  • il riascolto di alcuni miei 33 giri, che sono poi i vinili del titolo.

Ecco: lassu' c'e' parecchia discografia dei Pink Floyd, molti Doors, un po' di Springsteen, e  due dischi che mi piacciono particolarmente: "Sandinista!" dei Clash, e "Blood on the tracks" di Bob Dylan. 

Di "Sandinista!", del 1980, non so piu' cosa dire, se non che e' un disco cosi' pieno di roba che non averlo mai ascoltato e' un crimine: i tre LP (o i due CD, oggi) contengono in pratica tutti i generi della musica moderna piu' arrangiamenti classicheggianti (c'e' ad esempio "Rebel Waltz", che e' proprio un valzer classico),  uno dei primissimi brani rap "bianchi" (il brano d'apertura del disco, "The magnificent seven"), e "Career opportunities", brano gia' presente nel primo disco dei Clash, ma stavolta cantata da bambini (?!!!). Qua sotto c'e' "Police on my back":

Ridotta

"Blood on the tracks" e' addirittura di cinque anni prima. E' un disco indispensabile come il precedente, e rappresenta a mio avviso uno dei migliori di Dylan, quasi al livello di "Highway 61 revisited" che e' universalmente riconoasciuto essere un capolavoro assoluto. Ma pure "Blood on the tracks" si difende, con tanto blues e un "lato 2" dirompente: da "Meet me in the morning" alla lunghissima "Lily, Rosemary and the Jack of Hearts" (pare che dalla storia narrata nella canzone si sia cercato per ben due volte di tirar fuori un film...), alla allucinata e splendida "Shelter from the storm", passando per "If you see her, say hello", che pur essendo una canzone d'amore triste riesce a risultare -alla fine- positiva.

Lascio cantare non Dylan ma Jeff Buckley, che rende "If you see her, say hello" ancora piu' straziante:

 

Barney

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