Domani e' il giorno dell'"Iodicobasta", delle donne indignate e protestanti, dei cartelli e delle manifestazioni. E' il giorno della rivendicazione della dignità femminile che ha ricevuto il colpo di grazia in queste ultime settimane. E' -chiaramente- il giorno anti nano pelato, la domenica in cui si chiedera' con maggior forza a Silvio di togliersi due o tremila chilometri dai coglioni. Nelle piazze italiane, dalle 15,30 in avanti, si snoderanno cortei e si sbandiereranno virginali reggiseni di pizzo, a reclamare rispetto da un lato e dimissioni dall'altro.
Ecco, a me 'ste cose iniziano a sembrare -come dire?- non solo inutili, ma addirittura controproducenti. Per un milione di motivi, tra i quali (vado a caso):
- il fatto che i partecipanti saranno sempre meno di quelli sperati,
- che -senza alcun dubbio- ci saranno delle bandiere col Che a garrire splendide nell'umido pomeriggio di febbraio,
- che in molti scandiranno slogan in cui Silvio viene mandato a raddrizzar le banane col cuBo,
e via così.
Tutti questi argomenti, e mille altri, saranno immediatamente utilizzati dai (rotfl) giornalisti embedded ai reparti della Celere: i Minchiolini, i Belpietro, i Littorio Feltri, i Cicciopotamo Ferrara... Tutto il Barnum che a destra chiamano "informazione" domani avra' solo da infiocchettare un poco la merda che arrivera' bell'e fumante in redazione. Per servire all'ora di cena la verita' ai cervelli dello Stivale: manifestazione fiacca contro il nostro Presidente del Consiglio, bandiere comuniste, insulti, donne vestite come cubiste che protestavano contro cubiste professioniste.
In sintesi: l'ennesimo autogol dell'opposizione di sinistra, cui io pero' vorrei partecipare in anteprima, mostrando qua i cartelli che domani NON portero' in giro per la mia città.
Eccoli:
Dopo aver detto "basta!" attraverso i cartelli, chiudiamo i'rricreativo e principiamo i'ccurturale, va'.
Barney
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