Tracey Shelton e' una giornalista indipendente che segue il disastro siriano nell'unico modo possibile per un giornalista: direttamente, dalla strada, aggregata a un gruppo di ribelli ad Aleppo.
Il pezzo che si ascolta e si guarda cliccando sulla foto qua sopra e' il racconto della vita del gruppo, spezzata all'improvviso per molti combattenti (divenuti amici di Tracey) da una bomba governativa.
I morti sulla barricata fino a pochi minuti prima scherzavano, parlavano di cecchini che sparano anche ai gatti, pregavano il loro dio rivolti verso la Mecca.
I sopravvissuti si disperano e -probabilmente- si domandano se tutto questo ha un senso.
Colpisce nel servizio il tono algido, professionale e distaccato della Shelton, che immagino grandissima professionista anche nel congelare le emozioni che la stanno squassando.
Per me, un pezzo da Pulitzer.
Barney
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